L'editoria tecnica nelle mani dei boomer
Da qualche anno lavoro nel campo dell'editoria tecnica lato digital e ho notato con mio grosso stupore che per quanto da anni ormai si dica che internet è il futuro, su questo futuro si investe ben poco.
Ho trovato nella mia esperienza delle analogie con la serie Bold Type. Nella serie americana ambientata nella redazione del magazine Scarlet tutto ruota intorno alla carta stampata; orde di redattori curano le varie rubriche della rivista e punta di diamante la celebre Jacqueline Carlyle, celebre giornalista, è Caporedattore di Scarlet.
Ma se è vero che oggi la comunicazione è soprattutto digitale e on social, ci sarà una figura altrettanto di spicco a gestire i social media? In realtà no, nulla togliere alla splendida Kat Edison neo-laureata e raccomandata che nel giro di poco tempo arriva ai vertici dei media di Scarlet grazie al suo innato talento per il mondo dei social media.
Il divario di fama che separa i due personaggi spiega bene il divario di fama che oggi nell'editoria tecnica separa carta stampata e digital.
Imperativo: tutto alla carta!
Lavorando nel settore, sono ormai abituata a sentirmi dire che la maggior parte del budget a disposizione va investito per la carta, che la carta è più importante, che il grosso degli investimenti viene da lì ma allo stesso tempo sento spesso dire che il digital è il futuro che è importante avere dei canali digitali e social etc. Ma come si conciliano queste due affermazioni contrastanti? Semplice! nessuna redazione avrà mai voglia di investire seriamente nel digital per quanto possano riempirsi la bocca di belle parole. Non è inusuale sentire che il marketing ha a disposizione pochi euro di budget per pagare le inserzioni di un intero anno di attività. In effetti anche nella redazione di Scarlet a reggere le fila del digital vi è solo la povera Kat che fattasi largo con le sue idee moderne dal precedente direttore dei media, un vecchietto probabilmente incapace di accendere un pc, si trova ora a gestire una redazione Media composta da Kat 1, Kat 2, Kat 3, etc. Non aiuta poi la diffidenza dei membri del Board nei confronti delle innovazioni. Comitato direttivo composto da personaggi che insieme sfiorano il secolo di vita e che fanno fatica ad accettare le innovazioni e a comprendere le potenzialità economiche dei nuovi mezzi di comunicazione. Per loro la carta è tutto e non esiste altro, per loro il mondo si è fermato alle Colonne d'Ercole e Cristofolo Colombo non si è mai spinto più in là di Gibilterra.
Con il digital non puoi barare ahimè
Eppure il digital è così trasparente, i numeri sono subito disponibili e soprattutto non puoi vendere fuffa agli inserzionisti diversamente da quello che accade spesso con la carta. Ma il fatto che il digital ti permetta di avere report sempre e aggiornati sarà solo un arma a doppio taglio per la Kat Edison di turno che verrà in continuazione redarguita dal Board per eventuali minime flessioni nel numero di utenti giornalieri presenti sul sito e social e mai questa mole di informazioni sarà usata per creare valore aggiunto e vendere di più spazi adv lato web.
I boomer che gestiscono l'editoria non vogliono scommettere sul web
Sarà che dopo una certa vuoi startene al sicuro nel tuo fortino di coperte e non hai voglia di rischiare, sarà che con l'età si tenda a consolidare e a investire meno in innovazione, sarà che l'editoria è in mano a imprenditori spesso anziani e poco visionari. Sta di fatto che a pagare per questo è il web, che deve però comunque produrre risultati importanti con un budget fortemente limitato e con giovani spesso sottopagati che per il solo motivo di dover "fare gavetta" si sobbarcano responsabilità e lavoro immani. E a volte neanche basta...
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