Bridgerton: l'amore che fa luce


Pensieri e considerazioni sulla storia d'amore tra La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton e il suo Re perso tra cielo e terra

Un'altalena di follia tra cielo e terra. Questa potrebbe essere la tagline dell'amore tra la regina Carlotta e il suo Re, Giorgio III di Gran Bretagna e Irlanda. Protagonisti dello spin off della serie Bridgerton dedicato alla regina Carlotta, in onda dal 4 maggio sulla piattaforma Netflix, i due regnanti si trovano a vivere una tormentata storia d'amore: senza svelare troppo, il sovrano convive da tutta la vita con un pesante segreto che oltre a condizionare il suo ruolo di sovrano inficia da subito il suo matrimonio con sua maestà la regina Carlotta. 

Quest'ultima, impossibilitata ad accettare le nozze con un 'orco' o una 'bestia' tenta in tutti i modi di sottrarvisi fino a tentare una rocambolesca rampicata per le mura del castello. Ed è proprio qui che avviene il primo incontro tra i due protagonisti. Entrambi spaventati da un'unione che non hanno scelto tentano di sottrarvisi ma l'amore segue il suo corso e nel momento esatto in cui i loro sguardi si incontrano, l'ansia cessa e lascia il posto a un senso di rassicurazione.

Sarà grosso modo tutta così la loro storia d'amore fino a quando la Regina non scoprirà il terribile segreto del marito. Che fare dinanzi all'inconfessabile? quando tutto il mistero dietro il sovrano sarà scoperto dall'ingenua Carlotta che fino a quel momento non ha fatto altro che attribuirsi ogni colpa per l'assenza del marito e il mancato adempimento dei doveri coniugali, qual è stata la sua reazione?

"Questa follia è stata il mio segreto per tutta la vita, tu mi fai luce"

Davanti a questa follia che impedisce al Re di capire dove si trova tra cielo e terra, Carlotta vuole essere colei che resta, colei che indica la via "sarò io a dirti dove ti trovi tra cielo e terra, mi ami o no?" la condizione dell'amore è l'unica via possibile che può spingere la Regina a lottare ancora per il suo Re e andare oltre la malattia; è un amore che ammette la condizione della durata, che vede nell'altra persona la cura.




Ma quant'è realistico quest'amore che supera i confini della follia a patto solo di un "ti amo"? In questi giorni ho ascoltato pareri contrastanti sulla serie che sicuramente rispetto ai due precedenti capitoli di Bridgerton mostra un amore meno concreto e passionale. Ma badate bene è un amore che esiste, è l'amore in cui tutti i giorni salutando la persona amata le diamo un bacio e le promettiamo di rivederci a sera, è l'amore in cui si vuole costruire insieme qualcosa e per farlo basta come unica promessa un "ti amo" e qualsiasi dubbio cesserà al solo udire queste due paroline. L'amore di Carlotta e Giorgio è un amore che esiste e resiste ai tormenti della vita quotidiana, che va al di là del possibile, che attende, è paziente e fa luce nell'oscurità della follia. 

Qualche anno fa mi ricordo di un intervento di Massimo Recalcati su Rai3 in cui si parlava dell'amore "Bruciare d'amore o durare?" questa era la domanda al centro del programma e questa è anche la dicotomia che emerge nei 2 capitoli di Bridgerton e nello spin off della Regina Carlotta. Tra i due regnanti non vi è l'amore che arde e brucia come tra il Duca e Dafne oppure l'intrigante triangolo di Anthony Bridgerton ma è un amore che sorregge e dura una vita, è un amore che va oltre la malattia e oltre le avversità è un amore che rimane. 


 

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